Il Maggio dei Libri: Reading-Concerto del Parmenide
Per il Maggio dei libri, manifestazione indetta dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e dal CEPELL (Centro per il Libro e la Lettura) , l’ I.I.S Parmenide ha organizzato un Reading- Concerto (nel giorno 30 maggio 2016) presso la fondazione Pinto di Vallo della Lucania. Il reading, con letture in greco, latino, inglese, tedesco, francese e italiano, è stato intitolato “ L’oeil vivant, lo sguardo dello straniero nel Gran Tour, dai classici greci e latini fino agli autori contemporanei”. La serata, nella splendida cornice del chiostro antico della Fondazione Pinto a piazza Santa Caterina, è stata anche l’occasione per riflettere sull’importanza della motivazione alla lettura nella formazione dei nostri allievi, che hanno presentato anche i risultati di una ricerca-azione condotta insieme ai docenti del Liceo.
L’ “irrequietudine dello sguardo”, per usare la metafora di Starobinski che, ne L’oeil vivant (1961), ha tracciato una storia dello sguardo come irrequietudine, desiderio di andare oltre ciò che è manifesto, è forse l’elemento più rilevante delle descrizioni del Cilento, che partono dalla foce del fiume Sele (limite naturale che, nel V sec. A. C., separava la civiltà etrusca da quella della Magna Graecia), e limite oltre il quale rarissimi viaggiatori del Settecento osavano spostarsi, considerando il regno di Napoli come le “colonne d’Ercole”, che separavano territori sconosciuti e impenetrabili. Il reading ha prevedeva una lettura di testi in greco, in latino, in inglese, in tedesco e in francese. Per il tedesco è stato presentato “Viaggio in Italia” di Goethe, opera di cui ricorre il bicentenario.Per la lingua inglese è stato letto parte dell’itinerario da Paestum a Palinuro di Arthur John Strutt, intitolata A Pedestrian tour (pubblicate a Londra nel 1842). Seguendo le rotte tracciate già nel V e VI libro dell’Eneide, il giovane viandante inglese da Paestum si spostò a piedi per tutta la costa del Cilento, arrivando fino a Palinuro, il promontorio immortalato nei celebri passi di Virgilio, che proprio nelle terre del Cilento e in particolare a Velia (antica colonia greca) veniva a curarsi per una grave malattia agli occhi, con un unguento, il mirtilene, ricavato dal mirto, una pianta molto diffusa nel Cilento. Gli stessi paesaggi, che recano ancora oggi impresse le vestigia di antichissime civiltà magno-greche, hanno ispirato anche la scelta di brani di Ungaretti, che, in veste di inviato della “Gazzetta del Popolo” nel corso del 1932 visitò i luoghi dei miti virgiliani. Il reading è terminato poi con i riferimenti alle liriche di un altro poeta del Novecento, Alfonso Gatto, che, ispirato dalle celebri rose di Paestum e dai pleniluni sulle coste di Elea, ha dedicato ai paesaggi del Cilento pagine di grande forza descrittiva e di rara invenzione metaforica. Ha infinen completato l’itinerario, una descrizione di Fuoco su Napoli (2011), un romanzo di Ruggero Cappuccio, dove si contempla la catastrofe della città di Napoli, proprio da un punto di vista privilegiato, il “locus amoenus”, identificato con il tempio di Poseidone e la sua possente architettura dorica. Il Cilento, sospeso tra mare e montagne, con i suoi ulivi secolari e le vestigia delle antiche civiltà che sopravvivono ancora oggi nei toponimi di Leucosia, Palinuro, Camerota è forse uno dei pochi paesaggi mediterranei in cui la “geostoria” appare così intricata di significati e connotazioni plurime. Vi si scopre un paesaggio di grandissimo interesse storico e letterario, che sin dal mito delle sirene di Ulisse e di Palinuro suggerisce, con i suoi colori, le sue forme, delle vere e proprie “allegorie viventi”, dalle pagine di Virgilio fino agli autori contemporanei.